Ashtanga Vinyasa Yoga

Tra le diverse tecniche di yoga vi è un metodo che racchiude in sè una serie di movimenti in sequenza che si alternano con grande fluidità naturale. Si tratta di ashtanga vinyasa yoga. Il primo vocabolo significa "8 passi" i quali sono specificati nello Yoga Sutra di Ptanjali ovvero il testo in cui viene descritta la base filosofica dello yoga. Nel secondo sutra del primo pada (capitolo) ,Patanjali definisce lo yoga come la cessazione delle vritti ( modificazioni, turbini) mentali.

La pratica dell'Ashtanga yoga 

Ci sono cinque componenti fondamentali in questo tipo di pratica e sono:

• Asana (postura): la postura deve essere mantenuta in stabilità e comodità. Stabile e comoda nel corpo, nella mente e nel cuore.
• Vinyasa: le posizioni devono essere assunte attraverso precisi movimenti coordinati con precisi atti respiratori per poi tornare alla posizione di partenza.
• Ujjayi: il respiro deve avvenire attraverso il naso filtrando l’aria attraverso le pareti dell’epiglottide. L’ujjayi è la prima tecnica fondamentale per il pranayama.
• Dristhi: per dristhi si intende le direzioni dove si deve dirigere lo sguardo, possono essere dei punti sul corpo o verso qualche cosa.
• Bandha: è un concetto complesso, il termine bandha in sanscrito significa chiusura, sigillo, in realtà sono delle aperture per muovere l’energia (prana) attraverso il sistema dechakra . L’attivazione dei bandha nel compiere le asana rende la pratica terapeutica e purificante (Cikitsa).

Questi cinque focus devono essere col tempo applicati a lunisono ed in modo inconsapevole per raggiungere un grado più elevato di pratica.

Esistono quattro gruppi di asana che definiscono le serie. La prima serie “cikitsa” è la più importante , è quella terapeutica , riallinea e purifica il corpo ,la seconda , “Nadi shodhana” rinvigorisce e purifica il sistema nervoso. La terza e la quarta “stira bhaga” richiedono un grado di forza ,flessibiltà , dedizione e umiltà per poter essere praticate nel modo corretto.